Un motivo principale per cui lavoro in Secure a Udaipur è l’eccezionale equilibrio vita-lavoro che è possibile realizzare qui. Mi piace anche il fatto che creiamo cose nuove nel mondo, utilizzando tecnologia avanzata. Ma per me decidere cosa fare nella vita, anche scegliere cosa studiare all’università, è sempre sempre funzione della ricerca della soddisfazione professionale e del desiderio di godermi la famiglia, di sostenerla, di vivere le feste della mia cultura, e di alimentare al massimo una passione folle per gli eventi sportivi.
Sono nato a Udaipur e ho vissuto e sono andato a scuola in diversi distretti del Rajasthan, seguendo i miei genitori nei loro spostamenti per lavoro. Il disegno e il lavoro creativo mi sono sempre venuti naturali, e poco prima dei venti anni ero desideravo fortemente cominciare a studiare per diventare architetto. Trovai un’opportunità per passare a Jodhpur per poterlo fare. In quel tempo mia madre insegnava in una scuola pubblica lontano da casa. Mio fratello, cinque anni più grande di me, studiava in India meridionale. Dopo molte discussioni tra noi, capii che il mio destino sarebbe stato diverso, e scelsi di rimanere a Udaipur per stare con mio padre, e studiare informatica.
Secure era ben conosciuta nel mio campus. Sentimmo dire che la formazione qui era eccezionale. Al terzo anno, Umesh-ji venne a parlarci di Secure. Per quelli interessati a opportunità di lavoro durante il corso di studi (circa 70 di noi), vennero condotti cinque o sei cicli di test e colloqui. Alla fine di una giornata entusiasmante vennero selezionati sei studenti, e cominciammo ufficialmente a lavorare come ingegneri tirocinanti nel giugno 2007. C’erano circa trenta GET da tutta l’India durante il primo mese di orientamento e formazione intensiva. Fu molto divertente! Imparammo moltissimo. Alla fine, quando alcuni lasciarono Udaipur per assumere un altro ruolo nell’organizzazione, ci mettemmo a piangere!
Quando arrivai io, in Secure c’era Mast e avviò le nostre attività sociali annuali, soprattutto i Sems Day. Improvvisamente nel mio primo vero lavoro come ingegnere, non passavo tutto il mio tempo a programmare e sviluppare software, ma mi trovavo su un palco a ballare. Provavo la mia energia come presentatore. Venne fuori tutta la mia vena creativa e volevo partecipare assolutamente a tutto quel primo giorno a Sems! Prima di arrivare, non avevo capito che gli eventi culturali e sportivi sono una parte enorme della nostra vita qui. È questo tessuto che ci lega così forte.
Incontrare la mia anima gemella a Secure, sposarlo e continuare a lavorare qui è ovviamente una benedizione. Poco prima che nascesse mia figlia due anni e mezzo fa, per il mio ruolo nel team della documentazione dell’utente ho dovuto frequentare un workshop per un fine settimana. Era presente Nandita ma’am. Durante il corso per creare manuali utente grafici per la nostra vasta gamma di soluzioni, si è presa cura di me e ha condiviso consigli sulla maternità. Il congedo di maternità in India era di tre mesi allora [oggi sono sei mesi]. Dopo la nascita di Tiana, sentivo che la salute di mia figlia sarebbe stata compromessa se avessi smesso di allattarla a tre mesi. Le considerazioni sul benessere sono molto presenti sul lavoro qui, e questo mi ha dato il coraggio di chiedere di cambiare la norma. Invece di tornare in ufficio, ho chiesto di passare un anno a lavorare metà delle mie ore a casa e metà in ufficio. Quell’equilibrio era ideale per riuscire a svolgere il mio ruolo e prendermi cura di Tiana.
Il cambiamento può essere scomodo, ma è necessario e qui siamo incoraggiati attivamente a mettere in discussione le cose. C’è la libertà di provare cose nuove, non abbiamo paura di sbagliare, identifichiamo la necessità di cambiamenti in tutti gli ambiti e accogliamo i cambiamenti come una squadra serena, sempre.