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Il percorso verso la misurazione smart in Australia

di Phil James

Questo è il primo dei tre articoli che riguarderanno la misurazione smart in Australia. Questo primo articolo si occupa dell’aspetto legislativo e regolamentare delle riforme del mercato dell’energia in Australia e degli eventi che hanno portato allo sviluppo della politica della misurazione smart.

Il secondo descriverà l’infrastruttura per la misurazione avanzata nello stato di Victoria (il programma AMP che è il primo programma per la misurazione smart su ampia scala nella storia australiana). Il terzo articolo si occuperà dei futuri sviluppi dei contatori smart/rete smart e valuterà i vantaggi economici e nodali per i consumatori.

LO STILE AUSTRALIANO
L’Australia ha un sistema di governo federale. Nel 1901, le sei colonie britanniche indipendenti del Queensland, Nuovo Galles del Sud (NSW), Victoria, Australia Meridionale, Australia Occidentale e
Tasmania hanno deciso di unirsi per formare il Commonwealth australiano. È stata adottata una costituzione nazionale e si è formato un governo federale e queste colonie sono diventate stati
del Commonwealth. Nella costituzione australiana il governo del Commonwealth è responsabile per legiferare su questioni di interesse nazionale e, per la maggior parte, gli stati sono responsabili della realizzazione dei servizi (compresa l’energia) e mantengono il diritto costituzionale di emanare leggi in relazione a questi poteri.

Questo vuol dire che le questioni, come la politica energetica, che hanno un significato nazionale per gli australiani, ma che influiscono sui poteri legislativi degli stati hanno bisogno della cooperazione di diversi governi e, in molti casi, di una legislazione parallela nei parlamenti statali e federale prima che diventino legge.

Nei primi anni ’90 del secolo scorso i governi federali e statali dell’Australia hanno deciso di agevolare questo modello cooperativo formando il Consiglio dei Governi Australiani (CoAG). Il ruolo di CoAG è “di avviare, sviluppare e monitorare l’implementazione delle riforme politiche di interesse nazionale e che richiedono azione cooperativa da parte dei governi australiani…”

Nel 1995, a seguito di un rapporto del Comitato Indipendente (Hilmer), il CoAG ha stabilito e implementato il programma di riforme microeconomiche fondamentali per l’Australia, la Politica per la Concorrenza Nazionale (NCP). Il principio fondamentale dell’NCP è che i mercati concorrenziali in generale servono meglio gli interessi dei consumatori e della comunità. Sia gas che elettricità sono aree principali della riforma sotto la NCP, ma questo articolo si concentra sul settore elettrico.

VERSO UN QUADRO ENERGETICO NAZIONALE
Per la maggior parte del XX secolo la generazione, la distribuzione e la vendita dell’elettricità in Australia sono state condotte da enti di stato relativamente piccoli che non operavano all’interno di un quadro nazionale e che hanno agito in maniera largamente indipendente uno dall’altro. I diversi obiettivi politici degli enti di controllo statali hanno contribuito a rendere più profonde le divergenze di percorso.

A seguito dell’adozione dell’NCP, i governi statali, che allora erano i proprietari predominanti delle imprese elettriche in Australia, hanno cominciato a:

    • Ristrutturare i loro settori elettrici; applicare la neutralità concorrenziale e a rivedere le normative elettriche che ponevano restrizioni alla concorrenza.
    • Introdurre un Mercato Elettrico Nazionale (NEM) completamente concorrenziale in Australia Meridionale e Orientale e introdurre la concorrenza nella fornitura in modo che i consumatori potessero scegliere il fornitore e stabilire enti specifici con responsabilità operative nel mercato.
    • Prima di unirsi nel NEM, separare strutturalmente la funzione della trasmissione elettrica monopolistica dalle attività di generazione competitiva e limitare le loro aziende di vendita e distribuzione.

Il NEM opera il più grande sistema elettrico interconnesso al mondo, che si estende per oltre 5000 km da Port Douglas in Queensland a Port Lincoln in Australia Meridionale. Fornisce più di 10 miliardi di dollari australiani (10,1 miliardi di dollari americani) di elettricità ogni anno per venire incontro alla domanda di oltre un milione di utenti finali.

Lo scambio tra i produttori e i consumatori di elettricità viene agevolato tramite un sistema unificato in cui la potenza da tutti i generatori è aggregata e programmata per venire incontro alla domanda del consumatore. Questo permette sofisticate strutture di prezzo e disposizioni di distacco del carico che garantiscono la sicurezza della fornitura nonostante una grande fluttuazione di domanda. Ogni cinque minuti viene determinato un prezzo di consegna e la media di sei prezzi di consegna viene eseguita ogni mezz’ora per determinare il prezzo di ciascun intervallo di fornitura per ognuna delle regioni del NEM. L’operatore NEM utilizza questo prezzo come base per la determinazione delle transazioni finanziarie di tutta l’energia scambiata nel NEM.

Il NEM ha cominciato le sue operazioni formali nel 1998 e oggi comprende tutti gli stati e i territori tranne l’Australia Occidentale e i Territori Settentrionali i cui centri di carico sono troppo lontani dalla rete NEM interconnessa.

Dopo l’apertura del mercato nazionale, e a cominciare con i clienti elettrici maggiori, la contestabilità di mercato (il diritto del cliente di scegliere il fornitore) è stata progressivamente introdotta in Australia. La contestabilità completa è stata raggiunta in NSW e Victoria il 1° gennaio 2002, seguiti da altre giurisdizioni, sebbene a velocità sostanzialmente diversi.

Tra gli stati australiani, Victoria ha giocato un “ruolo di guida giurisdizionale nelle riforme del settore energetico. A metà del 19905, dopo aver concluso che i mercati concorrenziali dell’elettricità erano il dominio naturale del settore privato, il governo di Victoria ha disgregato e ricomposto i diversi pezzi delle aziende elettriche di stato in aziende distinte per la generazione, distribuzione e vendita, vendute per appalto. Da allora altri stati, compresa l’Australia Meridionale nel 2001, il Queensland nel 2006/07 e, più recentemente, il Nuovo Galles del Sud nel 2010/11, hanno seguito modelli simili e dirottato tutte o parte delle loro aziende elettriche (e gas) sul settore privato. Di conseguenza, si è verificata una significativa consolidazione del mercato.

Per la prima volta da quando esiste la federazione, l’Australia adottava un approccio veramente nazionale per l’energia, dalla politica alle operazioni di mercato nella generazione competitiva e nella vendita del settore elettrico e sono in corso profonde riforme normative nei monopoli naturali della trasmissione e distribuzione. Victoria ha ancora una volta avuto un ruolo di guida nell’adozione programmata dei contatori smart in Australia, ma sono necessarie ancora modifiche strutturali significative prima che questo accada.

Nel 2001, il CoAG ha stabilito il Consiglio Ministeriale dell’Energia (MCE) come organo politico e di governance nazionale per i mercati dell’energia in Australia. Gli obiettivi dell’MCE sono di fornire supervisione e coordinazione dello sviluppo delle politiche energetiche e leadership nazionale in modo che le decisioni nel settore dell’energia vengano integrate efficacemente. Il CoAG ha anche acconsentito a una revisione indipendente delle direzioni del mercato dell’energia (la revisione Parer), per identificare le questioni strategiche per i mercati dell’energia australiani e le politiche richieste dai governi del Commonwealth, statali e territoriali. Il CoAG ha richiesto che MCE supervisioni il processo di revisione.

La revisione CoAG ha trovato che sono stati fatti progressi sostanziali nelle riforme del mercato dell’energia in Australia, compresa una considerevole integrazione dei mercati dell’elettricità all’ingrosso in Victoria, NSW, Queensland e Australia Meridionale; un investimento sostanziale nell’interconnessione della generazione e trasmissione dell’elettricità tra gli stati nell’Australia orientale e sud-orientale; una vigorosa competizione nella vendita al dettaglio per il segmento delle medie e grandi aziende, e una competizione in accelerazione nei mercati delle abitazioni e delle piccole imprese aperti di recente in NSW e Victoria. Si è anche trovato che dovevano essere risolte significative questioni politiche per realizzare completamente i vantaggi delle riforme del mercato, e si è raccomandata una seconda fase di riforme di mercato. Le fondamenta di quella fase consistevano nello stabilire un quadro legislativo nazionale e la formazione di due nuove commissioni statutarie, la Commissione del Mercato dell’Energia Australiana (AEMC), con responsabilità per la legislazione e lo sviluppo del mercato, e l’ente Regolatore dell’Energia Australiana (AER), con responsabilità per la regolamentazione del mercato. Queste decisioni sono state prese nell’Accordo per il Mercato dell’Energia Australiano nel giugno 2004.

Per la prima volta dall’inizio della federazione, l’Australia stava per intraprendere un approccio veramente nazionale all’energia, dalla politica alle operazioni di mercato.

SPORTARE L’ATTENZIONE A VALLE
A causa principalmente del suo clima e della crescente penetrazione delle applicazioni ad uso intensivo di energia quali gli impianti di condizionamento residenziali, la domanda di picco sta crescendo in Australia e sta raggiungendo la massima capacità di fornitura in molte parti del NEM. Un modo per affrontare questa questione è di costruire nuovi impianti di generazione e aumentare la capacità di picco delle reti, ma le curve di durata di carico australiane sono già tra le peggiori al mondo, per cui questa opzione non è desiderabile sia in termini economici che ambientali.

Un approccio alternativo è di sviluppare strategie dal lato della domanda per spostare i carichi lontani dal periodo di picco. Tariffe basate su fasce orarie (TOU) sono un incentivo per i consumatori a partecipare allo spostamento del carico. Tuttavia, per l’efficacia di queste soluzioni, è necessario fornire al cliente segnali sui prezzi (più tempestivi sono i segnali e più chiari risultano).

I contatori a intervalli (contatori smart con capacità di comunicazione bidirezionale) sono un mezzo per ottenere questo. Offrono anche altri vantaggi, tra cui una maggiore efficienza del prezzo al dettaglio, migliori incentivi alla partecipazione dal lato della domanda nel NEM, una migliorata efficienza della rete, costi per la lettura del contatore ridotti, maggiore equità tra consumatori di elettricità e un aumento della precisione della soluzione NEM.

La revisione Parer ha raccomandato che i contatori a intervalli fossero installati obbligatoriamente per tutti i consumatori e che l’installazione avvenisse nei successivi cinque o dieci anni (dal 2002), ma MCE ha riconosciuto che sebbene i benefici potenziali della misurazione a intervalli fossero significativi, i costi di implementazione sarebbero stati sostanziali e non c’erano precedenti su larga scala su cui basarsi. Ha stabilito di sviluppare una serie di principi comuni per la valutazione dei contatori smart e ordinato che “tutte le giurisdizioni NEM che non si fossero uniformate avrebbero dovuto rivedere l’uso dei contatori a intervalli e valutare i vantaggi dell’adozione dei contatori a intervalli entro il 2007”.

I risultati dell’analisi dei costi e dei benefici sono stati diversi da una giurisdizione all’altra. L’Australia Meridionale ha deciso di non procedere (dal momento che i costi superavano i benefici), l’Australia Occidentale, il Queensland e il NSW si sono impegnati ad agire ma dopo avere svolto ulteriori analisi e progetti pilota con i consumatori e Victoria, che ha già una legislazione per i contatori smart, ha cominciato il programma. L’autorità normativa dello stato di Victoria, la Commissione Servizi Essenziali, ha annunciato la sua decisione di rendere obbligatori i contatori a intervalli per 2A milioni di consumatori di elettricità nel 2004.

Chiaramente, quello che si imparerà dai primi programmi influenzerà quelli successivi.

I contatori smart forniscono un meccanismo attraverso il quale i consumatori possono determinare sia la quantità di energia che consumano che l’orario del giorno alla quale la consumano. Ognuno influisce sul costo totale dell’energia a livello di ingrosso nel NEM, ma c’è bisogno di altri cambiamenti per collegare quel mercato all’ingrosso al consumo domestico. La prima è lo sviluppo di prodotti per la prezzatura al dettaglio che rifletta il tempo di utilizzo e la seconda è la rimozione dei limiti di prezzo stabiliti secondo le normative, che limitano lo sviluppo di tali prodotti. Entrambe le iniziative sono comprese nelle raccomandazioni di MCE.

Ancora una volta a guidare è lo stato di Victoria, che ha eliminato le limitazioni del prezzo al dettaglio nel gennaio del 2009 ma, sorprendentemente, ha introdotto una moratoria sull’introduzione delle tariffe TOU prima delle elezioni di stato nel novembre 2010, in risposta alle preoccupazioni sollevate dalle organizzazioni dei consumatori.

Al momento della pubblicazione di questo articolo, il nuovo governo dello stato di Victoria sta rivedendo il programma per i contatori smart, ma maggiori dettagli seguiranno nel prossimo articolo.

Il nuovo governo dello stato di Victoria sta rivedendo il programma per i contatori smart